Il Consiglio comunale di Febbraio: PUMS, Comitati di quartiere, guerra

05 Marzo 2022 / By Samuele Animali
Report del Consiglio comunale del 1 Marzo 2022
Tre le interrogazioni presentate da Jesi in comune.

La prima sulla sorte dell’ex Istituto agrario. Un complesso di costruzioni in via dell’Agraria che ha ospitato per 100 anni l’azienda agricola “sperimentale” annessa all’istituto Cuppari e per qualche anno ancora, dopo la chiusura dell’attività didattica, un interessante museo della cultura contadina. Oggi gli oggetti che erano stati organizzati ed esposti risultano dispersi e l’edificio è in rovina. L’assessore ha risposto che l’ediifcio è stato venduto “e dunque” l’amministrazione ritiene di non poter fare nulla se non sincerarsi dell’assenza di pericoli. Non si sa che fine abbia fatto la collezione di reperti. Almeno sotto questo profilo si potrebbe cercare di capire qualcosa.
La seconda riguarda il centro del riuso. Nel 2018 fu annunciato che sarebbe stato realizzato “entro l’inverno” di quell’anno. In realtà a distanza di 4 anni e nonostante i recenti lavori effettuati presso la struttura del centro del riuso non c’è ancora traccia. L’assessora riferisce che il progetto non è stato accantonato e che qualcosa si farà quando si troveranno dei fondi e soprattutto qualcuno che possa gestirlo (non il Comune o Jesiservizi direttamente). Presto, speriamo.
La terza riguarda il parcheggio gratuito per le auto ibride. La disciplina non è chiara, in quanto il Comune di Jesi non ha ritenuto di emanare provvedimenti ad hoc. Secondo il Comune la normativa generale va interpretata nel senso che il parcheggio gratuito va inteso solo per le auto elettriche e non per le auto ibride ma, mancando un riferimento univoco, l’interpretazione potrebbe essere differente. Risulta che gli ausiliari del traffico si trovino in difficoltà di fronte agli automobilisti. Una precisazione formale non guasterebbe

Guerra, opere pubbliche

Con la sola astensione della consigliera Cercaci è stata approvata una mozione per deprecare l’invasione russa dell’Ucraina. Effettivamente il testo avrebbe meritato qualche precisazione soprattutto in ordine alla postura mantenuta anche dalla Nato in questi anni di conflitto nelle regioni separatiste. Jesi in comune ha ritenuto di procedere comunque all’appravazione per far uscire un segnale unitario dal Consiglio.
Grazie soprattutto ai fondi abbondanti resi disponibili dal PNRR è stata approvata una variazione di bilancio connessa a cambiamenti nel piano delle opere pubbliche e di quello dell’acquisto di beni e servizi. Sono stati inseriti degli aggiornamenti derivanti dalla modifica del prezziario regionale, ma anche i servizi di ingegneria. Che fino ad oggi non erano stati lasciati fuori da questo documento contabile. Sempre via PNRR lo stato ha assegnato a tutti i comuni ulteriori finanziamenti a fondo perduto per manutenzioni stradali. E’ stata effettuata l’ennesima operazione poco comprensibile con l’eredità Cesarini, che verrà sì utilizzata per una struttura-appartamento per persone disabili (non si comprende bene quali disabilità, visto che per persone con la seggiola a rotelle la sistemazione pensata è oltremodo scomoda) ma ora i fondi accantonati verranno versati direttamente al condominio e verrà anche acceso un mutuo non si è capito bene per quale motivo  visto che per l’acquisto e ristrutturazione risulta impiegata solo una parte dell’eredità di Daniela.

Partecipazione vo cercando

I due atti più importanti della seduta riguardano rispettivamente il PUMS e l’approvazione di una modifica del regolamento sugli istituti di partecipazione in tema di Comitati di quartiere.
Prendendo spunto dalla necessità di eliminare dal regolamento ogni riferimento alle Circoscrizioni, ormai non più esistenti nei Comuni di piccole dimensioni, vengono inserite delle norme “di cornice” sui Comitati di quartiere, già previsti in statuto. Nelle intenzioni dell’amministrazione si dovrebbe trattare di gruppi di persone, “apolitici”, che si offrono volontariamente a svolgere questo ruolo, con la funzione di interfacciare la giunta per la segnalazione dei problemi emergenti nei vari quartieri.
Diverse sono le criticità che abbiamo riscontrato nella proposta come configurata dalla maggioranza, ma prima ancora vediamo un difetto grave di impostazione. Già dal nome, infatti, si può notare come i Comitati siano pensati come gruppi di interesse o gruppi di pressione, con il rischio di trasformarsi in veri e propri comitati elettorali, visto che riferiscono direttamente alla Giunta. Andrebbero maggiormente concepiti come istanze rappresentative capaci di elaborare i bisogni che emergono sul territorio.
Secondo noi è opportuno che nella individuazione dei Consigli di quartiere (meglio rispetto a Comitati) vengano coinvolti tutti gli elettori e che i Consigli possano esprimere dei pareri non vincolanti sugli atti che li riguardano più da vicino. Inoltre garantire la disponibilità di sedi in via non esclusiva, ma stabili, in maniera che vi sia un recapito nel quale i cittadini possano contattare ed incontrare i rappresentanti. Poi degli obblighi a carico dell’amministrazione, quantomeno di rispondere tempestivamente alle istanze: ora saranno previsti 45 giorni, che è più di quanto è specificato dalla legge sul procedimento, e non c’è alcuna sanzione in caso di mancata risposta. Poi avere come referente il Consiglio comunale oltre che la Giunta, con la possibilità di proporre atti come mozioni e interrogazioni. E così via.
Infine questo regolamento arriva solo alla fine di un mandato amministrativo: di solito i regolamenti vengono fatti per essere applicati, non per essere usati in campagna elettorale.

Lanciare i sasso e nascondere la mano: il PUMS

E’ stato approvato anche il Piano urbano della mobilità sostenibile, elaborato da una ditta di Milano, la Tau engineering, e atteso ormai da diversi mesi. Anche in questo caso si tratta di un piano che arriva alla fine del mandato amministrativo, quando una pianificazione dovrebbe semmai orientare l’azione di governo già a partire dai primi anni.
I principi che vengono enunciati sono pienamente condivisibili, come abbiamo già detto più volte: superare i problemi di mobilità in città proponendo il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. In questo siamo d’accordo con l’Assessora. In realtà, almeno sotto un profilo, il piano riisulta carente già nella sua impostazione. Ci saremmo apettati l’adozione di una prospettiva maggiormente “di sistema”, che dunque prendesse in considerazione un’area territoriale vasta che ricomprende gran parte della Vallesina e della zona collinare, all’interno della quale si sviluppa un sistema di trasporti fortemente integrato per ciò che riguarda gli spostamenti per scopi lavorativi, scolastici ecc.
Sembra trattarsi in realtà soprattutto di una sistemazione degli interventi già programmati dall’Amministrazione o presenti in pianificazioni già adottate e approvate, senza grandi spunti innovativi. E allora verrebbe da dire: perché non sono state relizzati in questi 10 anni?
Viene opportunamente specificato un cronoprogramma, che però assume un valore del tutto indicativo perché, come detto, il piano arriva alla fine del mandato amministrativo, per cui saranno altri a decidere se e come attuarlo. Ne risulta un esercizio molto interessante, ma dal valore per alcuni versi solo “scolastico”. Ciò in considerazione anche del fatto che, come vedremo tra un attimo, l’amministrazione ha dato indicazione che la fattibilità delle opere descritte sarà valutata “in un secondo momento”, in fase di progettazione e programmazione dei lavori pubblici e/o con “successivi strumenti di pianificazione”. Questa formula è usata anche per ciò che riguarda le risposte fornite alle osservazioni formulate dagli stakeholders.
Ne risulta un assemblaggio opportuno e ben costruito dal punto di vista tecnico, ma dallo scarso valore politico, perché le scelte qualificanti, come la realizzazione delle zone 30 o di ben 40 rotatorie, come pure il completamente della rete delle piste ciclopedonali in particolare sul “nodo” di viale della Vittoria, vengono ambiguamente rinviate a future decisioni di altre giunte, evidentemente per evitare di suscitare troppo allarme nel potenziale elettorato. Manca dunque una visione che vada al di là del “va bene, ma non ora”, anche quando riguarda scelte che stanno sul piano regolatore ormai da 20 anni e non sono state ne relizzate né cancellate, come l’anzidetta pista ciclabile al viale o l’asse nord o l’ampliamento e raddoppio di via Verziere. Non basta, per dire, tirare due strisce con la venice (la scelta meno costosa) per convincere i cittadini ad usare la bici, ma occorre garantire condizioni di agibilità e sicurezza, oltre che di funzionalità, che al momento non si sono ancora concretizzate del tutto.
Per la verità anche dal punto di vista tecnico abbiamo notato qualche apparente falla, per esempio il fatto che nel 2022 vengono presentati dati aggiornati a metà 2017 o addirittura al 2015, o il fatto che a proposito del servizio di bike sharing si dica pudicamente che risulta “sospeso” (mentre sappiamo bene che è stato smantellato anni fa); come pure qualche caduta di tono come il riferimento all’abusata etichetta “Milano delle Marche”.
Altri punti qualificanti non sembrano convincere nemmeno la Giunta, come l’adeguamento di via del Verziere (“a lungo termine”, mntre a nostro credere è urgente), l’inversione del senso di circolazione in via Setificio, o il potenziamento della rete cicolopedonale rinviato a studi di dettaglio.
Infine si parla di un cambiamento culturale necessario e di una “nuova” filosofia della mobilità. Se ne parla appunto. Quando 5 anni fa eravamo noi a proporlo facevamo, appunto, “filosofia”. E ora che sono passati 5 anni?
Insomma, è un documento interessante, ma manca la “ciccia”. La facciamo o no la ciclabile al viale? Quali sono i presupposti che debbono verificarsi? Il trasporto pubblico locale è stato già rivisto ma non funziona ancora: come mai? Soprattutto: perché nei 10 anni passati queste belle cose sono state realizzate a pezzi e bocconi?
L’impressione, ma questo è pensar male, è che in questo momento il piano viene usato come fosse poco meno di un programma elettorale.

Nel blog di Jesi in comune trovate tutti gli altri report dei Consigli comunali e anche dell’altro (il sito nel suo complesso è in corso di aggiornamento): https://www.jesiincomune.it

Il video della seduta del Consiglio comunale è qui: https://webtv.comune.jesi.an.it/live146-Consiglio-Comunale.html

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Samuele Animali